Cosa vogliono le comunità per i propri giovani e cosa vogliono i giovani per se stessi?
Sono forse queste due le domande fondamentali che possano aiutare a comprendere senso e obiettivi delle politiche giovanili.
Come rivista Giovani e comunità locali ci impegniamo a porre e proporre queste ipotesi di lavoro al centro del dibattito nazionale affinché si sviluppi in Italia una vera e propria cultura delle politiche giovanili, del rispetto di ogni generazione, dell’innovazione coerente e sostenibile. Per questo pubblichiamo un periodico scientifico-divulgativo e organizziamo occasioni di incontro e convivialità – fondate sull’amore per il sapere e sul valore dell’amicizia – tra persone e organizzazioni che già oggi con il proprio impegno quotidiano stanno aprendo le possibilità del domani.
La rivista

#08 | 3/2021
Tra i contributi ospitati in questo numero va sottolineata la rilevanza dei temi collegati al sistema di istruzione e formazione. Il numero prende le mosse dall’approvazione (gennaio 2022) da parte della Camera dei Deputati del disegno di legge 2372 sulla promozione delle cosiddette «non cognitive skills» nel nostro sistema formativo. L’intento è quello anzitutto di analizzare criticamente – partendo dai risultati della più recente ricerca in campo psico-educativo – il significato di tali competenze, proponendo alcuni possibili orientamenti per le politiche scolastiche nel nostro Paese, con particolare attenzione sia alla costruzione dei percorsi di istruzione e formazione che al rapporto tra educazione formale e non formale (cioè quella che chiama in causa famiglie, imprese, associazionismo e Terzo Settore).
Tenendo presente che :
- la sola trasmissione di contenuti a scuola non sembra sufficiente per l’inserimento nella vita professionale e per l’esercizio pieno dei diritti di cittadinanza,
- andrebbe superata la contrapposizione tra elementi cognitivi e non cognitivi, verso un continuum che muove dai complessi processi di elaborazione della conoscenza sino al sociale, al relazionale e all’emotivo,
- la formabilità delle «competenze non cognitive», qualora non concepite solo come attinenti al «carattere» individuale delle persone, implica un’attenta considerazione della complessità dei contesti di apprendimento e dei condizionamenti sociali.